venerdì 12 giugno 2015
giovedì 11 giugno 2015
mercoledì 10 giugno 2015
William Wordworth - The Tables Turned
THE TABLES TURNED
Dolce è la sapienza che la Natura dona;Il nostro intelletto indiscretoDeforma l'armonioso aspetto delle cose:Noi uccidiamo per dissezionare.
Daniel C.Dennett - Coscienza. Che cosa è
COSCIENZA. COSA E'
2. Verso una spiegazione della coscienzaLa coscienza umana è praticamente l'ultimo mistero che ancora sopravvive. Un mistero è un fenomeno sul quale la gente non sa - ancora - come ragionare. Ci sono stati altri grandi misteri: il mistero dell'origine dell'universo,il mistero della vita e della riproduzione, il mistero dell'evoluzione tecnologica della natura, il mistero del tempo, dello spazio e della gravità. Queste non erano solo aree di ignoranza scientifica, ma di completo sconcerto e meraviglia. Noi non possediamo ancora le risposte finali a nessuna delle questioni di cosmologia e di fisica delle particelle, di genetica molecolare e della teoria evoluzionistica, ma sappiamo come ragionare su di esse. I misteri non sono svaniti, non sono stati domati. Non sopraffanno più i nostri sforzi di ragionare sui fenomeni, perché ora sappiamo distinguere le domande strampalate da quelle ben formulate, ed anche se scopriremo di sbagliarci completamente con qualche risposta attualmente accettata, sappiamo come affrontare la questione per trovarne di migliori.Con la coscienza, invece, ci troviamo ancora nella confusione più completa. La coscienza ci si rappresenta oggi come un tema che spesso lascia ammutoliti e perplessi anche i più sofisticati pensatori. E, come tutti i precedenti misteri, ci sono molti che insistono - e sperano - che non ci sarà mai una demistificazione della coscienza.I misteri sono eccitanti, dopo tutto, fanno parte delle cose che rendono la vita divertente. Nessuno apprezza il guastafeste che rivela chi è l'assassino alla gente in fila all'entrata del cinema. Una volta che il segreto è svelato, non si può più tornare nello stato di piacevole mistificazione che prima ci ammaliava. ...
martedì 9 giugno 2015
John Dewey - Democrazia e educazione
DEMOCRAZIA E EDUCAZIONE
(a cura di Alberto Granese)
1. L'educazione come necessità della vita.
La distinzione più notevole fra gli esseri viventi e gli esseri inanimati è che i primi si mantengono rinnovandosi. Quando una pietra è colpita, resiste. Se la sua resistenza è maggiore della forza del colpo essa rimane esteriormente inalterata. Altrimenti è frantumata in pezzi più piccoli. La pietra non cerca mai di reagire in modo da potersi mantenere intatta contro il colpo, e tanto meno in modo da fare del colpo un fattore che contribuisca alla sua stessa azione continuata. Sebbene l'essere vivente possa facilmente essere schiacciato da una forza superiore, ciò nondimeno cerca di cambiare le energie che agiscono su di esso in mezzi per la propria ulteriore esistenza. Se non può fare così, non si spezza in pezzi più piccoli (almeno nelle forme più elevate della vita) ma perde la sua identità come essere vivente.Finché esso sussiste, lotta per adoperare per sé le energie che lo circondano. Adopera l'aria, l'umidità e la materia del suolo. Dire che le adopera, significa dire che le cambia in mezzi per la sua conservazione. Fintanto che cresce, l'energia che spende nell'utilizzare ciò che lo circonda è più che compensata da ciò che ne ricava: esso cresce. Usando della parola 'controllare' in questo senso, si può dire che un essere vivente è quello che soggioga e controlla, a vantaggio della sua propria attività continuata, le energie che altrimenti lo consumerebbero. La vita è un processo di auto-rinnovamento attraverso l'azione sull'ambiente circostante. ...
Bruno Bettelheim - Un genitore quasi perfetto
UN GENITORE QUASI PERFETTO
'In quasi tutti i problemi che si incontrano nell'educare i figli, genitore e figlio sono il problema e contemporaneamente la sua soluzione.'Data questa premessa, Bruno Bettelheim si guarda bene dall'impartire le solite istruzioni per l'uso di cui sono prodighi gli innumerevoli manuali su come educare i propri figli, ma ci consegna un distillato delle idee e della vasta esperienza maturate nella sua più che sessantennale esperienza.Il messaggio fondamentale del libro è contenuto nel titolo, il cui senso è di 'non cercare di essere genitori perfetti, né tantomeno aspettarsi che lo siano i nostri figli'. Il segreto per essere un buon genitore, un genitore 'quasi' perfetto, si può scoprire cercando di comprendere le ragioni dei figli, provando a mettersi nei loro panni, costruendo con loro un profondo e duraturo rapporto di comunicazione emotiva e affettiva. E' all'interno di questo scambio, sostanzialmente paritario, che possono essere collocati e trovare soluzione tutti i problemi che via via si presentano nella vita quotidiana della famiglia: dalle collere e dai capricci della prima infanzia ai terrori notturni, dal rifiuto della scuola alle ribellioni adolescenziali, dal problema della disciplina a quello delle punizioni.
Michael Lowy - La stella del mattino. Surrealismo e marxismo
LA STELLA DEL MATTINO
1. Infrangere la gabbia d'acciaioIl surrealismo non è, non è mai stato e non sarà mai una scuola letteraria o un gruppo di artisti, bensì un movimento di rivolta spirituale e un tentativo eminentemente sovversivo di re-incantesimo del mondo, vale a dire il tentativo di riportare al centro dell'esistenza umana i momenti 'incantati', 'magici' cancellati dalla civiltà borghese: la poesia, la passione, l'amore folle, la fantasia, la magia, il mito, la meraviglia, il sogno, la rivolta, l'utopia. Oppure, se si vuole, una protesta contro la razionalità angusta, lo spirito commerciale, la logica meschina, il piatto realismo della nostra società capitalistica/industriale, e l'aspirazione utopica e rivoluzionaria a 'mutare la vita'. Si tratta di un'avventura intellettuale e passionale a un tempo, politica e magica, poetica e onirica, avviata nel 1924 ma ancora ben lontana da aver detto l'ultima parola. ...
lunedì 8 giugno 2015
Bryan Magee - L'arte di stupirsi. Da Platone a Popper: le risposte dei filosofi ai paradossi della vita
L' ARTE DI STUPIRSI
1. Scene dall'infanziaFino a cinque anni ho dormito insieme a mia sorella, che di anni ne aveva tre e mezzo più di me. Quando i nostri genitori spegnevano la luce, noi due restavamo a chiacchierare al buio finché non ci coglieva il sonno. Ma al risveglio non riuscivo mai a ricordare il momento in cui mi ero addormentato. Succedeva sempre la stessa cosa: un attimo prima parlavo nell'oscurità con mia sorella, un attimo dopo mi svegliavo nella stanza assolata, e avevo dormito l'intera notte. Eppure ogni sera doveva esserci un momento preciso in cui smettevo di parlare e le palpebre si chiudevano. Non riuscivo a capire come mai non me ne accorgessi e non ne serbai traccia nella memoria.Quando le confidai le mie perplessità, mia sorella non mi prese molto sul serio. 'Non se ne ricorda nessuno' disse con il tono deciso di chi intende chiudere il discorso perché non c'è altro da dire. Non mi convinse. 'Come fa a saperlo?' pensai. 'E' solo perché lei non se lo ricorda. Scommetto che non ne ha mai parlato con nessuno'. Decisi dunque di stare in guardia per cogliere l'attimo in cui mi addormentavo, così come cerchiamo di cogliere l'attimo in cui si spegne la luce quando chiudiamo la porta del frigorifero. Non servì a niente. Tutto continuò come prima. Ero lì a parlottare al buio con mia sorella, mettiamo la sera del lunedì, e subito dopo mi trovavo in piena luce, ed era martedì inoltrato. Come potessi piombare nel sonno senza averne mai coscienza fu una cosa che mi tormentò per anni. ...
Hermann Hesse - Il lupo della steppa
IL LUPO DELLA STEPPA
Dissertazione
C'era una volta un tale di nome Harry, detto il 'lupo della steppa'. Camminava con due gambe, portava abiti da uomo, ma, a rigore, era un lupo. Aveva imparato parecchio di quel che possono imparare gli uomini dotati di intelligenza, ed era uomo piuttosto savio. Ma una cosa non aveva imparato: a essere contento di sé e della sua vita. Non ci riusciva, era un uomo scontento. Ciò dipendeva probabilmente dal fatto che in fondo al cuore sapeva (o credeva di sapere) di non essere veramente un uomo, ma un lupo venuto dalla steppa. I saggi potranno discutere se sia stato veramente un lupo e una volta, forse prima della nascita, sia stato tramutato per incantesimo da lupo in uomo, oppure sia nato uomo ma con un'anima di lupo, o se magari questa persuasione, di essere veramente un lupo, sia stata una sua fissazione o malattia. ...
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