mercoledì 10 giugno 2015

Snoopy filosofo
































Fermo immagine






























Fabrizio De Andrè - Don Raffaè

William Wordworth - The Tables Turned







THE TABLES TURNED

Dolce è la sapienza che la Natura dona;Il nostro intelletto indiscretoDeforma l'armonioso aspetto delle cose:Noi uccidiamo per dissezionare.















Daniel C.Dennett - Coscienza. Che cosa è






COSCIENZA. COSA E'

2. Verso una spiegazione  della coscienzaLa coscienza umana è praticamente l'ultimo mistero che ancora sopravvive. Un mistero è un fenomeno sul quale la gente non sa  - ancora -  come ragionare. Ci sono stati altri grandi misteri: il mistero dell'origine dell'universo,il mistero della vita e della riproduzione, il mistero dell'evoluzione tecnologica della natura, il mistero del tempo, dello spazio e della gravità. Queste non erano solo aree di ignoranza scientifica, ma di completo sconcerto e meraviglia. Noi non possediamo ancora le risposte finali a nessuna delle questioni di cosmologia e di fisica delle particelle, di genetica molecolare e della teoria evoluzionistica, ma sappiamo come ragionare su di esse. I misteri non sono svaniti, non sono stati domati. Non sopraffanno più i nostri sforzi di ragionare sui fenomeni, perché ora sappiamo distinguere le domande strampalate da quelle ben formulate, ed anche se scopriremo di sbagliarci completamente con qualche risposta attualmente accettata, sappiamo come affrontare la questione per trovarne di migliori.Con la coscienza, invece, ci troviamo ancora nella confusione più completa. La coscienza ci si rappresenta oggi come un tema che spesso lascia ammutoliti e perplessi anche i più sofisticati pensatori. E, come tutti i precedenti misteri, ci sono molti che insistono  - e sperano -  che non ci sarà mai una demistificazione della coscienza.I misteri sono eccitanti, dopo tutto, fanno parte delle cose che rendono la vita divertente. Nessuno apprezza il guastafeste che rivela chi è l'assassino alla gente in fila all'entrata del cinema. Una volta che il segreto è svelato, non si può più tornare nello stato di piacevole mistificazione che prima ci ammaliava. ...




























Bruno Munari - Macchina Inutile - Museo del 900 - Milano

John Legend, The Roots - Wake Up Everybody ft. Melanie Fiona, Common

Breakfast at Tiffany's Opening Scene - HQ

martedì 9 giugno 2015

Alla prossima

















































































Joe Sample - In all my wildest dreams

Dal Web









































Bobby Womack - I Wish He Didn't Trust Me So Much

John Dewey - Democrazia e educazione







DEMOCRAZIA E EDUCAZIONE
(a cura di Alberto Granese)


1. L'educazione come necessità della vita.
 La distinzione più notevole fra gli esseri viventi e gli esseri inanimati è che i primi si mantengono rinnovandosi. Quando una pietra è colpita, resiste. Se la sua resistenza è maggiore della forza del colpo essa rimane esteriormente inalterata. Altrimenti è frantumata in pezzi più piccoli. La pietra non cerca mai di reagire in modo da potersi mantenere intatta contro il colpo, e tanto meno in modo da fare del colpo un fattore che contribuisca alla sua stessa azione continuata. Sebbene l'essere vivente possa facilmente essere schiacciato da una forza superiore, ciò nondimeno cerca di cambiare le energie che agiscono su di esso in mezzi per la propria ulteriore esistenza. Se non può fare così, non si spezza in pezzi più piccoli (almeno nelle forme più elevate della vita) ma perde la sua identità come essere vivente.Finché esso sussiste, lotta per adoperare per sé le energie che lo circondano. Adopera l'aria, l'umidità e la materia del suolo. Dire che le adopera, significa dire che le cambia in mezzi per la sua conservazione. Fintanto che cresce, l'energia che spende nell'utilizzare ciò che lo circonda è più che compensata da ciò che ne ricava: esso cresce. Usando della parola  'controllare'  in questo senso, si può dire che un essere vivente è quello che soggioga e controlla, a vantaggio della sua propria attività continuata, le energie che altrimenti lo consumerebbero. La vita è un processo di auto-rinnovamento attraverso l'azione sull'ambiente circostante. ...



















Nemico di classe in scena al Teatro Franco Parenti fino al 19/12/2010

Bruno Bettelheim - Un genitore quasi perfetto






UN GENITORE QUASI PERFETTO

'In quasi tutti i problemi che si incontrano nell'educare i figli, genitore e figlio sono il problema e contemporaneamente la sua soluzione.'Data questa premessa, Bruno Bettelheim si guarda bene dall'impartire le solite istruzioni per l'uso di cui sono prodighi gli innumerevoli manuali su come educare i propri figli, ma ci consegna un distillato delle idee e della vasta esperienza maturate nella sua più che sessantennale esperienza.Il messaggio fondamentale del libro è contenuto nel titolo, il cui senso è di  'non cercare di essere genitori perfetti, né tantomeno aspettarsi che lo siano i nostri figli'.  Il segreto per essere un buon genitore, un genitore  'quasi'  perfetto, si può scoprire cercando di comprendere le ragioni dei figli, provando a mettersi nei loro panni, costruendo con loro un profondo e duraturo rapporto di comunicazione emotiva e affettiva. E' all'interno di questo scambio, sostanzialmente paritario, che possono essere collocati e trovare soluzione tutti i problemi che via via si presentano nella vita quotidiana della famiglia: dalle collere e dai capricci della prima infanzia ai terrori notturni, dal rifiuto della scuola alle ribellioni adolescenziali, dal problema della disciplina a quello delle punizioni. 




















Pasolini intervista Ungaretti: che cos'è la normalità?

Giuseppe Ungaretti legge "I miei fiumi"

Poeti Per L'Estate

Jacek Yerka




























Michael Lowy - La stella del mattino. Surrealismo e marxismo





LA STELLA DEL MATTINO

1. Infrangere la gabbia d'acciaioIl surrealismo non è, non è mai stato e non sarà mai una scuola letteraria o un gruppo di artisti, bensì un movimento di rivolta spirituale e un tentativo eminentemente sovversivo di re-incantesimo del mondo, vale a dire il tentativo di riportare al centro dell'esistenza umana i momenti  'incantati',  'magici'  cancellati dalla civiltà borghese: la poesia, la passione, l'amore folle, la fantasia, la magia, il mito, la meraviglia, il sogno, la rivolta, l'utopia. Oppure, se si vuole, una protesta contro la razionalità angusta, lo spirito commerciale, la logica meschina, il piatto realismo della nostra società capitalistica/industriale, e l'aspirazione utopica e rivoluzionaria a  'mutare la vita'.  Si tratta di un'avventura intellettuale e passionale a un tempo, politica e magica, poetica e onirica, avviata nel 1924 ma ancora ben lontana da aver detto l'ultima parola. ...



















Lucio Dalla - Milano

lunedì 8 giugno 2015

Dal Web






















Buona giornata

Terzani Tiziano Rai News 24 3 La Mediocrità E L'impoverimento Morale Del...

Zen - La vera Via

Bryan Magee - L'arte di stupirsi. Da Platone a Popper: le risposte dei filosofi ai paradossi della vita





L'  ARTE DI STUPIRSI

1. Scene dall'infanziaFino a cinque anni ho dormito insieme a mia sorella, che di anni ne aveva tre e mezzo più di me. Quando i nostri genitori spegnevano la luce, noi due restavamo a chiacchierare al buio finché non ci coglieva il sonno. Ma al risveglio non riuscivo mai a ricordare il momento in cui mi ero addormentato. Succedeva sempre la stessa cosa: un attimo prima parlavo nell'oscurità con mia sorella, un attimo dopo mi svegliavo nella stanza assolata, e avevo dormito l'intera notte. Eppure ogni sera doveva esserci un momento preciso in cui smettevo di parlare e le palpebre si chiudevano. Non riuscivo a capire come mai non me ne accorgessi e non ne serbai traccia nella memoria.Quando le confidai le mie perplessità, mia sorella non mi prese molto sul serio.  'Non se ne ricorda nessuno'  disse con il tono deciso di chi intende chiudere il discorso perché non c'è altro da dire. Non mi convinse.  'Come fa a saperlo?'  pensai.  'E' solo perché lei non se lo ricorda. Scommetto che non ne ha mai parlato con nessuno'.  Decisi dunque di stare in guardia per cogliere l'attimo in cui mi addormentavo, così come cerchiamo di cogliere l'attimo in cui si spegne la luce quando chiudiamo la porta del frigorifero. Non servì a niente. Tutto continuò come prima. Ero lì a parlottare al buio con mia sorella, mettiamo la sera del lunedì, e subito dopo mi trovavo in piena luce, ed era martedì inoltrato. Come potessi piombare nel sonno senza averne mai coscienza fu una cosa che mi tormentò per anni. ...



















Il Codice dell'Anima ⋰˚☆ James Hillman

Non si tratta di avere tutte le risposte, ma di fare le domande giuste




























































Hermann Hesse - Il lupo della steppa






IL LUPO DELLA STEPPA

Dissertazione
C'era una volta un tale di nome Harry, detto il 'lupo della steppa'. Camminava con due gambe, portava abiti da uomo, ma, a rigore, era un lupo. Aveva imparato parecchio di quel che possono imparare gli uomini dotati di intelligenza, ed era uomo piuttosto savio. Ma una cosa non aveva imparato: a essere contento di sé e della sua vita. Non ci riusciva, era un uomo scontento. Ciò dipendeva probabilmente dal fatto che in fondo al cuore sapeva (o credeva di sapere) di non essere veramente un uomo, ma un lupo venuto dalla steppa. I saggi potranno discutere se sia stato veramente un lupo e una volta, forse prima della nascita, sia stato tramutato per incantesimo da lupo in uomo, oppure sia nato uomo ma con un'anima di lupo, o se magari questa persuasione, di essere veramente un lupo, sia stata una sua fissazione o malattia. ...





















Giorgio Gaber - Il sogno di Marx

UN PESCE DI NOME WANDA (1988) - Gli inglesi secondo Otto West

Roberta Migliaccio







sogno






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Stevie Wonder Superstition

Pablo Picasso







Guernica (particolare)























Chiedo scusa se parlo di Maria

Keep calm and ...




























Mastella: 'Ammazzato politicamente, fin quando sarò impresentabile?'

Emergenza profughi, il nord si ribella

George Michael - As

Mafia capitale, il giudizio dei romani e dei circoli Pd




































































Ben trovati

giovedì 28 maggio 2015

Roberta Migliaccio






il don Chisciotte







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Jannacci - Parlare coi Limoni - LIVE da "THE BEST" DVD

Fermo immagine



































Mark Knopfler, Eric Clapton, Sting & Phil Collins- Money for Nothing (Li...

Buona serata

Jean-Jacques Rousseau - EMILIO






da:  EMILIO

(...). In capo a sei mesi, considerare di nuovo il medesimo giovane e non lo riconoscerete più; propositi liberi, massime di alto tono, modi spigliati, lo farebbero prendere per un altro uomo, se le facezie sulla sua primitiva semplicità, la sua vergogna quando gliela rammentano, non mostrassero ch'egli è lo stesso e che ne arrossisce. O a quel punto si è formato in poco tempo si è formato in poco tempo!  (...).  Le prime voluttà sono sempre misteriose; il pudore le condisce e le nasconde: la prima amante non rende sfacciati, ma timidi. Tutto assorto in uno stato così nuovo per lui, il giovane si raccoglie per gustarlo, e trema sempre di prenderlo. Se è strepitoso, non è né voluttuoso né tenero; finché si vanta non ha goduto.  (...)



































Gianni Rodari









una favola 

(. . .)









































































Bianco Nero - Rubrica


































giochi di forme e di colori

Wilfredo Lam




































Blues Brothers - Minnie the Moocher (Cab Calloway)

Leonardo da Vinci













































































PROGETTO ZION | L'individuo al Centro | Pillola

mercoledì 27 maggio 2015

Roberto Vecchioni - Arthur Rimbaud (Live@RSI 1984)

Mauro Praga - LA BIONDINA






LA BIONDINA

1.
Il sole entrava dall'ampio finestrone a inondare di luce lo studio vastissimo, dove Giacomo Burton lavorava, dall'alba al tramonto. Due delle grandi pareti erano coperte da grandi tavole di disegni, modelli di macchine; sulla terza, di contro al finestrone, era una sfilata di mensole chiare di larice, con tutte le fiale ed i vasi bianchi ed azzurri, piedi di minerali e di acidi, nella gamma allegra di colori che la chimica possiede. Qua e la, e negli angoli, sul pavimento, erano pezzi di macchine, e pile, e fornelli. Un terzo della stanza era occupato da due lunghe tavole da disegno poggianti su cavalletti altissimi: sulle tavole, cosparse di compassi e di regoli, spioveva una gran luce dall'ampia vetrata. Tutto, la dentro, era semplice, rigido, severo, ordinato; tutto, fuorché il breve spazio racchiuso dall'angolo a destra del finestrone, dove era un divano e due poltroncine  di tela russa con un'alta bordatura di azzurro fissata da borchiette d'oro: e, steso dinanzi ad essi, un rosso tappeto a fiorami oscuri; e, sulla parete, a coprire il bianco della muraglia, una stoffa drappeggiata con arte, che inquadrava una grande fotografia di donna racchiusa in una semplice cornice d'abete. Quell'angolo, come un salottino non ricco ma civettuolo, introdottosi quasi furtivo in quel tempio severo del lavoro, era Adelina che l'aveva voluto, che l'aveva imposto a suo marito.  ...    



























Mario Sironi








(retrospettiva)



























FRANCESCO DE GREGORI - Poeti per l'Estate (1985)

FRANCESCO DE GREGORI - Poeti per l'Estate (1985)

Giorgio Gaber - Un'emozione

Roberto Benigni e la Lingua Cinese - Il mostro

Deformazione Professionale 2

⚡Presentazione Che cos’è la psicologia dello sviluppo? Studio oggettivo e scientifico del comportamento e dello sviluppo dei bambini. Vs Visione soggettiva o ingenua.

Eros e Thanatos

⚡Presentazione Psicoanalisi: Le basi pulsionali dellaggressività Freud Freud Pulsioni di vita Pulsioni di morte Eros Thanatos Laggressività è espressione diretta dellistinto.

DMATEATRODANZA: L'Anima Buona del Sezuan - Prima parte

Enzo Jannacci - Ci Vuole Orecchio (1980)

Joan Mirò






Joan Mirò su: 









(universi magici)

























Arte e dintorni - Rubrica









































































Floriano Bodini





cavallo e cane
(1984)


























Luc Ferry - LA SAGGEZZA DEI MITI






LA SAGGEZZA DEI MITI


1.  LA NASCITA DEGLI DEI E DEL MONDO
All'inizio del mondo è una divinità molto strana a emergere per prima dal nulla. I greci la chiamano 'Caos'. Non è una persona, nemmeno un personaggio. Fai conto che questa divinità primordiale non ha nulla di umano: non ha corpo, né viso, ne tratti caratteristici. In verità è un abisso, un buco nero, all'interno del quale non s'incontra nessun essere identificabile. Nessun oggetto, nulla che si possa distinguere nelle tenebre assolute che regnano in senso a ciò che, in ultima analisi, è solo un totale  'disordine'. E poi, all'inizio di questa storia, non esiste ancora nessuno che possa vedere qualcosa: non vi sono animali, né uomini, nemmeno divinità. Non solo non esistono esseri viventi, animali, ma nemmeno cielo, sole, montagne, mare, fiumi, fiori, foreste ...  Per farla breve, in questo enorme buco rappresentato dal Caos c'è l'oscurità più totale. Tutto è confuso, disordinato. Caos assomiglia a un gigantesco precipizio oscuro. E come negli incubi: se dovessi caderci dentro, la caduta sarebbe interminabile ...  Ma non può accadere, perché né tu, né io, né alcun essere umano è ancora di questo mondo!E poi, tutt'a un tratto, da questo caos salta fuori una seconda divinità, senza che vi sia un vero e proprio motivo. E' una sorta di miracolo, un avvenimento iniziale e fondatore che Esiodo, il primo poeta a raccontarci questa storia, molto tempo fa, nel VII secolo a.C., non ci spiega e del resto non potrebbe: nemmeno lui ha la benché minima idea su come sia accaduto. Appare qualcosa, ecco tutto, esce dagli abissi e questa cosa è una dea straordinaria, chiamata Gea  -  che in greco significa  'terra'.  ...




























«The Old Landmark» Blues Brothers feat. James Brown

Roberta Migliaccio - Aladino e il Genio della Lampada








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[HD] Pink Floyd - The Great Gig In The Sky

Grazie, arcavolo! saggio del laboratorio teatrale anno accademico 2013/14

Enzo Jannacci - Bartali (1979)*

Così commentava il famoso poeta partenopeo - Rubrica









All'America sono fatti strani:

- le strade larghe le chiamano street
- le donne le chiamano women
- i cavalli li chiamano hors.
- E da tutte le parti ci sta scritto one way.






' non ci bastavano gli italiani nostri. anche i vostri ci siamo venuti a prendere '



























martedì 26 maggio 2015

ALESSANDRO BERGONZONI - L'identità delle parole

Daniel Pennac - COME UN ROMANZO






COME UN ROMANZO


1.Il verbo leggere non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo 'amare'  ...  il verbo 'sognare'   ...Naturalmente si può sempre provare. Dai, forza:  "Amami!".  "Sogna!".  "Leggi!".   "Leggi. Ma insomma, leggi, diamine, ti ordino di leggere!"."Sali in camera tua e leggi!".Risultato?Niente.Si è addormentato sul libro.   ....
























Jannacci - Sei minuti all'alba - LIVE da "THE BEST" DVD

Buona giornata

Fermo immagine

































Roberta Migliaccio - BALLATA DEL CUORE STANCO










Forse sei solo nascosto dietro quel nodo che hai ancora legato al tuo dito, e la donna che cerchi di fare sparire dal tuo futuro ... mi è sembrata distante ed anche scostante al sentire raccontar di menzogne, narrate, ripeto, in ogni occasione.
Va bene che i ricchi non dicono niente se porti bei sandali e non sporchi niente. Ma almeno lo sforzo di porre attenzione, se varchi la soglia senza il calzone. 


(Roberta Migliaccio)











































lunedì 25 maggio 2015

Sergiusz Piasecki - L' AMANTE DELL' ORSA MAGGIORE






L'AMANTE DELL'ORSA MAGGIORE


Parte prima
Sul confinesarà la pioggia a lavarcied il sole ad asciugarcila foresta ci proteggeràcontro le pallottoleed il vento soffocheràl'eco dei nostri passi.(Canzone di contrabbandieri)


1.Era la prima volta, quella, che passavo dall'altra parte. S'era in dodici: io, altri nove contrabbandieri, il 'macchinista' Giuseppe Trofida che conduceva il gruppo e l'ebreo Leo Cilinder addetto alla sorveglianza delle merci. I nostri fagotti erano leggeri; ognuno di trenta libbre, ma erano voluminosi. La merce era di quella cara: calze, sciarpe, guanti, bretelle, cravatte, pettini.Affogati nel buio eravamo seduti lungo uno stretto ed umido canale costeggiante il terrapieno sul quale correva la strada che va da Rakow al confine. Dietro di noi ammiccavano i lumi della Pomerania, davanti a noi c'era la frontiera.  ...





















Lucio Dalla - Washington 1984

Cesare Pavese Gente che non capisce luglio 1933

Giacomo Manzù


























Aloe Blacc - I need a dollar - ALTERNATE VERSION - OFFICIAL VIDEO

Thomas Mann - DOCTOR FAUSTUS






DOCTOR FAUSTUS

1.Se a queste notizie sulle vicende del defunto Adrian Leverkuhn alla prima e certo molto provvisoria biografia dell'uomo diletto, così terribilmente provato, inalzato e abbattuto dal destino, alla vita del geniale musicista premesso alcune parole su me stesso e sulle mie condizioni, dichiaro in modo assoluto che non lo faccio per il desiderio di mettere avanti la mia persona. Mi induce a questo passo unicamente la supposizione che il lettore  - dirò meglio, il futuro lettore, poiché per il momento non sussiste ancora la minima probabilità che questo scritto veda la luce, -  a meno che, per un miracolo esso possa lasciare la nostra fortezza europea minacciata da tutte le parti a recare a quelli di fuori un vago sentore dei segreti della nostra solitudine;  - mi sia permesso di ricominciare: solo perché prevedo che si sentirà il desiderio di sapere almeno approssimativamente qualche cosa sul conto dello scrivente, solo per questo premetto alle mie rivelazioni alcune poche notizie su me stesso: non senza la tema, beninteso, di spingere proprio così il lettore a chiedersi se è in buone mani, vale a dire se io, in vista di tutta la mia esistenza, sia veramente uomo da assumermi un compito al quale mi spinge forse più il cuore che qualsiasi altra affinità giustificatrice.  ...




















sabato 23 maggio 2015

Roberto Vecchioni - Velasquez

Fermo immagine

















































Giorgio Gaber - Teatro Canzone - Si può - 09

Mario Tobino - BANDIERA NERA






BANDIERA NERA
Il dottor Ponti, infervorato nei suoi ossessionanti pensieri, pensava appunto, mentre camminava sotto i portici, alla sua penosissima condizione, qualora fosse bocciato all'esame di stato, e suo padre, che era operaio, avrebbe dovuto mantenerlo ancora per un anno, e cosa avrebbe fatto in quell'anno, e l'onta che patirebbe, e la miseria accresciuta per sua causa, e il pericolo di bocciare anche l'anno dopo; e intanto che nella mente aveva inamovibili questi pensieri, scrollava con le larghe spalle il passante di destra e quello di sinistra, tenendo la fronte leggermente inclinata verso terra,e, data la sua robustezza, la tonda testa che continuava nel collo senza diminuire di spessore, a chi lo avesse guardato con fantasia sarebbe sembrato un ariete che sta occhieggiando per precipitarsi e poi dare il colpo..Eravamo nel 1936, nella piena del fascismo, e lontanissime erano le speranze alle quali afferrarsi perché il fascismo cadesse.Mentre il Ponti così procedeva, gli capitò di incontrarsi col giovin gerarca Parisi, che era nella stessa apparente situazione e cioè un giovane medico laureato da pochi giorni e che però, per esercitare, doveva anche Lui sostenere 'esame di stato, esame quanto mai pericoloso per la vastità della materia su cui i giovani laureati sono interrogati.




























Renoir
































donna che raccoglie i fiori


























Giorgio Gaber - Non è più il momento (11 - CD2)

Alfredo Oriani - GELOSIA






' l'indiscreto amore per il possesso'
(Roberta Migliaccio)










GELOSIA
1.Nell'afa del meriggio Mario sollecitava colla frusta il grasso cavallo.La strada, larga e dritta, in quell'incendio di sole sembrava confondersi col tremolio dell'aria, entro la quale la polvere, sollevandosi, metteva tratto tratto una nebbia giallognola. Il caldo era soffocante. L'ombra, ritirarsi sotto gli alberi, ne allargava la base dei tronchi, e l'erba appariva sporca sui margini dei fossi, mentre nella strada solitaria il solco dei veicoli e l'orma dei piedi si vedevano sino molto lungi, profondi quanto nel fango.Non s'incontrava anima viva. Solo il coro delle cicale, nascoste fra le fronde, seguitava a cantare con tale monotonia, che vi si sentiva sotto l'oppressione del silenzio. Poi qualche uccello, staccandosi dalla cima di un albero, sembrava gettare un lieve strido d'impazienza, e passava rapido nel sole.  ...