lunedì 8 giugno 2015

Bryan Magee - L'arte di stupirsi. Da Platone a Popper: le risposte dei filosofi ai paradossi della vita





L'  ARTE DI STUPIRSI

1. Scene dall'infanziaFino a cinque anni ho dormito insieme a mia sorella, che di anni ne aveva tre e mezzo più di me. Quando i nostri genitori spegnevano la luce, noi due restavamo a chiacchierare al buio finché non ci coglieva il sonno. Ma al risveglio non riuscivo mai a ricordare il momento in cui mi ero addormentato. Succedeva sempre la stessa cosa: un attimo prima parlavo nell'oscurità con mia sorella, un attimo dopo mi svegliavo nella stanza assolata, e avevo dormito l'intera notte. Eppure ogni sera doveva esserci un momento preciso in cui smettevo di parlare e le palpebre si chiudevano. Non riuscivo a capire come mai non me ne accorgessi e non ne serbai traccia nella memoria.Quando le confidai le mie perplessità, mia sorella non mi prese molto sul serio.  'Non se ne ricorda nessuno'  disse con il tono deciso di chi intende chiudere il discorso perché non c'è altro da dire. Non mi convinse.  'Come fa a saperlo?'  pensai.  'E' solo perché lei non se lo ricorda. Scommetto che non ne ha mai parlato con nessuno'.  Decisi dunque di stare in guardia per cogliere l'attimo in cui mi addormentavo, così come cerchiamo di cogliere l'attimo in cui si spegne la luce quando chiudiamo la porta del frigorifero. Non servì a niente. Tutto continuò come prima. Ero lì a parlottare al buio con mia sorella, mettiamo la sera del lunedì, e subito dopo mi trovavo in piena luce, ed era martedì inoltrato. Come potessi piombare nel sonno senza averne mai coscienza fu una cosa che mi tormentò per anni. ...



















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